Marzo è il mese della consapevolezza dell’endometriosi: una patologia benigna che riguarda il 10-15% della popolazione femminile in età riproduttiva.
In Italia, per esempio, le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più giovani.
“Ad analizzare questa complessa malattia, molto diffusa ma ancora troppo poco conosciuta, dalle cause ignote e, di conseguenza, sottovalutata nel suo impatto complessivo, è il Dr. Alberto Vaiarelli (ginecologo esperto in infertilità di coppia e Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) del reparto GENERA della Clinica Valle Giulia), che ha risposto ad alcune domande per cercare di fare chiarezza e far conoscere tutti gli aspetti di questa subdola patologia”.
Che cos’è l’endometriosi?
“L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale in sedi ectopiche ossia al di fuori dell’endometrio.
È una malattia che colpisce prevalentemente le donne in età riproduttiva e che può essere causa di infertilità di coppia”.
Come si manifesta l’endometriosi?
“In alcuni casi la malattia si manifesta con dei quadri clinici chiari come:
1) formazioni cistiche endometriosiche a livello delle ovaie;
2) aderenze a livello pelvico/annessiale;
3) dolore cronico che si acutizza durante il ciclo mestruale.
In altri, invece, la diagnosi può essere accidentale, ossia arrivare dopo percorsi lunghi che portano spesso a serie ripercussioni fisiche e psicologiche. Questo perché l’endometriosi risulta essere, ad oggi, una patologia ancora troppo poco conosciuta, dalle cause ignote e di conseguenza sottovalutata nel suo impatto complessivo”.
Come si cura?
“Il trattamento puó essere medico o chirurgico e si basa sulla sintomatologia clinica, lo stadio della malattia (lieve/moderata/severa) e l’eventuale desiderio di gravidanza”.
L’endometriosi è una condizione che necessariamente è correlata all’infertilità?
“Non è necessariamente correlata all’infertilità ma, questo tipo di condizione clinica necessita un counseling adeguato al fine della tutela della salute riproduttiva delle donne. Infatti, l’endometriosi severa, per esempio, è una patologia benigna che può portare ad una seria compromissione della fertilità”.
Come si può preservare la fertilità nelle donne colpite da endometriosi severa?
“Dato il carattere progressivo dell’endometriosi, in presenza di localizzazioni ovariche, si osserva una graduale compromissione del tessuto ovarico sano, con conseguente riduzione della riserva di ovociti. Inoltre, gli interventi chirurgici di asportazione di focolai endometriosici ovarici (o di cisti endometriosiche), possono indurre un danneggiamento più o meno esteso del tessuto ovarico sano, con ulteriore compromissione della riserva ovarica. La letteratura, infatti, riporta una riduzione di quest’ultima, dopo trattamento chirurgico, variabile tra il 30 e il 44% in presenza di cisti bilaterali (LIare- na et al., 2019).
Pertanto, la crioconservazione ovocitaria (o congelamento degli ovociti) è indicata in donne giovani con forme particolarmente aggressive o con formazioni cistiche voluminose (soprattutto se bilaterali) e andrebbe effettuata prima di sottoporsi ad intervento chirurgico. Per conoscere tutte le informazioni mediche sulla preservazione della fertilità femminile scarica il libricino divulgativo “Conoscere per Scegliere””
È importante la prevenzione e l’informazione?
“Per fronteggiare i danni spesso irreversibili, legati ai ritardi diagnostici e dovuti al conseguente avanzamento della malattia, un’arma utile è quella della prevenzione ma, prima ancora, è fondamentale l’informazione, la sensibilizzazione e la conoscenza di questa malattia subdola e complessa.”