Cibi nuovi, coccole, emozioni: tutto ciò che accade nei primi giorni di vita di un bambino, dal concepimento fino a due anni di età, più o meno i primi 1000 della sua esistenza, è in grado di influenzare il futuro del piccolo e la sua predisposizione maggiore o minore a diabete, obesità, malattie cardiovascolari, patologie psichiatriche e persino alcune forme di tumore.
“Molti studi scientifici, infatti – spiega l’embriologa del centro Genera di Roma Gemma Fabozzi – dimostrano come, tra il bambino e gli adulti con cui si relaziona, a partire dalla mamma durante i 9 mesi di gestazione, fino alla cerchia familiare, siano in grado non solo di sviluppare le sue capacità cognitive, ma anche di fungere da regolatori di ormoni che influenzano la trascrizione dei suoi geni, facendo sì che alcuni possano esprimersi e altri essere ‘silenziati’, attraverso meccanismi noti come modificazioni epigenetiche”.
Ma cos’è che influenza l’espressione di un gene piuttosto che un altro?
FATTORI ESTERNI AMBIENTALI: sostanze inquinanti come diossine, pesticidi o altri “interferenti endocrini” che possono mimare o bloccare la normale attività ormonale di un individuo, presenti nell’aria, nell’acqua, nel terreno che possono contaminare l’acqua o gli alimenti che mangiamo.
ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA A partire dai 9 mesi di gravidanza, passando per l’allattamento al seno fino allo svezzamento, l’alimentazione e lo stile di vita prima della mamma poi del bambino svolgono un ruolo chiave. Inoltre, influiscono significativamente l’esposizione precoce al fumo di sigaretta e all’alcol, oppure questioni emotive e psicologiche, come lo stress materno durante la gravidanza o costanti tensioni in famiglia.
“Tutti questi elementi – spiega l’embriologa – plasmano la formazione delle sinapsi dei bambini, ossia i collegamenti tra i neuroni, le cellule del cervello, fondamentali per il suo sviluppo. Al momento della nascita, in cui sono già trascorsi circa 300 giorni, un bambino possiede la completa dotazione di neuroni che avrà anche da grande, ma nel corso dei 700 giorni successivi nella sua mente si continueranno a formare moltissime sinapsi, molte più di quante ne avrà da adulto, mediante un processo di fioritura e potatura (blooming and pruning) continuo durante il quale verranno mantenute le sinapsi più stabili, ossia quelle che hanno ricevuto più stimoli, e potate quelle che ne hanno ricevuti di meno, fino ad arrivare alla quantità realmente utilizzata dall’individuo. Per cui, più un bambino riceverà stimoli, riguardo il gusto, la lettura, la musica, più diventeranno stabili quelle sinapsi scongiurando la loro potatura”.