Le tecniche di ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi), coltura a blastocisti, vitrificazione e biopsia embrionale – spiega Danilo Cimadomo, responsabile ricerca e sviluppo GeneraLife – ad oggi non hanno dimostrato evidenze di apportare maggiori rischi né per la gravidanza né per i bambini nati dopo PMA.
“C’è una grandissima mole di informazione a supporto della sicurezza delle tecniche di PMA e questo ci riporta all’importanza di pubblicare, come centri di IVF, appunto informazioni a supporto: spesso fanno molto clamore le informazioni negative di eventi avversi, ma bisogna tener conto che spesso queste informazioni risentono del fatto che vengono comparati cicli e gravidanze ottenute dopo IVF ,quindi in presenza del rischio di infertilità, rispetto alle gravidanze spontanee in cui questo rischio, invece, non è presente”.