La coltura dell’embrione fino allo stadio di blastocisti – Guida alla PMA (4)

Cosa accade dopo che è avvenuta la fecondazione in vitro?

In seguito alla fusione tra lo spermatozoo e l’ovocita, si innesca una cascata di eventi che porta alla formazione dell’embrione. I segni dell’avvenuta fecondazione vengono convenzionalmente valutati 16-18 ore dopo l’inseminazione degli ovociti.

All’interno della cellula fecondata (zigote) si osserva la presenza di due pronuclei che portano rispettivamente l’informazione genetica di origine materna e paterna.

Dopo un periodo di coltura in vitro che si estende fino al settimo giorno dalla data del prelievo ovocitario, si valuta il numero degli embrioni evolutivi. Ad oggi, la strategia d’elezione per l’identificazione dell’embrione con maggiore competenza allo sviluppo rimane il prolungamento della coltura fino a stadi più tardivi dello sviluppo preimpianto ed, in particolare, fino allo stadio di blastocisti.

L’elevata selettività della coltura a blastocisti permette una più accurata valutazione della vitalità embrionale e consente quindi di adottare politiche di trasferimento di singolo embrione, riducendo il rischio d’insorgenza di gravidanza multipla, ma mantenendo alti i tassi di gravidanza clinica per ciclo.

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