La malattia di Crohn – che è una patologia infiammatoria cronica del tratto intestinale e che nella maggior parte dei casi coinvolge l’ultima parte dell’intestino tenue e il colon – non incide automaticamente sulla fertilità e quindi sulla possibilità di ottenere una gravidanza.
“Sarebbe opportuno, però, precisa la Dr.ssa Cindy Argento – ginecologa, responsabile del trattamento di PMA del centro GeneraLife di Roma – ricercare quest’ultima in un periodo di remissione e tranquillità della malattia perché né i trattamenti di fertilità né lo svolgimento della gravidanza, peggiorano o migliorano la prognosi e l’evoluzione della malattia stessa”.
Un discorso a parte, invece – conclude la Dr.ssa Argento – va fatto per gli uomini. “Negli uomini, infatti, alcuni farmaci diminuiscono la fertilità, ma l’effetto è reversibile. La salazopirina ad esempio altera la qualità dello sperma – motilità, morfologia, numero di spermatozoi – ma l’effetto è reversibile dopo 2 mesi dalla sospensione del farmaco”.