Il medico austriaco Hans Seyle fu il primo a parlare di stress nel 1976, definendolo come una “risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta effettuata su di esso”.
Lo stress è molto diffuso, specialmente nei paesi economicamente avanzati, e comporta numerosi effetti negativi sulla salute, che vanno dalla stanchezza ai problemi di digestione, dalla perdita di memoria all’aumento di peso, dal calo della libido nella coppia, alla diminuzione della fertilità.
Quali sono gli effetti dello stress sulla fertilità?
“È noto che alti livelli di stress possono provocare nella donna alterazioni dell’ovulazione e del ciclo mestruale – spiega la Dr.ssa Elisabetta Trabucco, Ginecologa e Responsabile del Trattamento di PMA del Centro GeneraLife di Napoli – mentre nell’uomo possono agire negativamente sul livello di testosterone e sulla produzione di spermatozoi.
Effetti dello stress sulla fertilità femminile
“Solo di recente gli effetti dello stress sulla fertilità femminile sono stati suffragati da dati scientifici. Uno studio condotto dalla Ohio State University Wexner Medical Center e pubblicato sulla rivista ‘Human Reproduction’ ha analizzato in laboratorio il livello dell’ormone dello stress (l’alfa-amilasi) su un campione di 500 donne di età compresa fra i 18 e i 40 anni. I risultati hanno mostrato che l’81% dei soggetti coinvolti ha portato a termine una gravidanza, mentre le pazienti con i maggiori livelli di alfa-amilasi avevano una probabilità di rimanere incinta più bassa del 29% rispetto a quelle i cui livelli si assestavano nella norma. Lo studio ha anche confermato come situazioni emotivamente intense e persistenti possano produrre un aumento dei livelli di altri due ormoni, la prolattina e l’LH, che possono interferire con la maturazione delle cellule uovo causando alterazioni all’ovulazione e al ciclo mestruale.”
Effetti dello stress sulla fertilità maschile
“La presenza e permanenza di una situazione stressante può avere un effetto diretto anche sulla fertilità maschile. L’apparato genitale maschile, infatti, è particolarmente sensibile a fattori stressogeni e, non di rado, tali condizioni inficiano la qualità del liquido seminale con una riduzione del volume, della motilità e della concentrazione degli spermatozoi. Una ricerca dell’American Society for Reproductive Medicine condotta su un campione di 193 uomini ha misurato i livelli di stress soggettivo e oggettivo dei soggetti coinvolti e li ha correlati alla condizione di fertilità. I risultati hanno mostrato come i soggetti esposti a condizioni emotive particolarmente impegnative nei propri luoghi di lavoro facessero registrare livelli più bassi di testosterone. Secondo i ricercatori questo sarebbe da attribuire al rilascio di glucocorticoidi che influenzerebbero sia i livelli di testosterone, sia la produzione di spermatozoi. Generalmente, in questi casi, l’infertilità è temporanea e si protrae per il lasso di tempo collegato alla situazione stressante”.
L’infertilità come fonte di stress
“È anche vero – precisa l’esperta – che la stessa infertilità costituisce una fonte di stress. Lo stress in questo caso è generato da una serie di fattori, come il senso di colpa e di solitudine, il pressing sociale per l’aspettativa del concepimento, i potenziali fallimenti, il dispendio di energie fisiche ed emotive legato ai trattamenti, il costo delle terapie, etc. In questi casi il rischio di allontanamento dei partner nella coppia aumenta, contribuendo ulteriormente a questo stato di malessere. La relazione tra stress e infertilità è quindi biunivoca: l’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, che ha un effetto modulatorio del sistema endocrino, può arrivare a inibire la sua funzione creando l’effetto opposto”.
Cosa fare per ridurre gli effetti negativi dello stress?
“È di primaria importanza – conclude la Dr.ssa Trabucco – adottare uno stile di vita sano, con un’attività fisica e mentale non eccessive, un’alimentazione equilibrata e mantenere un adeguato ritmo sonno-veglia. Per ridurre gli effetti psicologici negativi dello stress sull’organismo inoltre si consigliano programmi di sostegno, specialmente di tipo psicologico, per aiutare ad aumentare il benessere”.
Le Fonti
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