Fecondazione assistita in Italia: aumento dei bambini nati con queste tecniche. Relazione inviata al Parlamento dal ministero della Salute sulla PMA nel 2019

Relazione del ministero Salute sulla PMA 2019 al Parlamento, Genera Roma, Fecondazione assistita, Italia

Fecondazione assistita in Italia: aumento dei bambini nati con queste tecniche. Relazione inviata al Parlamento dal ministero della Salute sulla PMA nel 2019

In Italia nascono sempre più bambini grazie alle tecniche di Fecondazione assistita. Sono 13.973, infatti, i figli nati con la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) nel 2017, in aumento rispetto all’anno precedente per un maggior ricorso alle tecniche di crioconservazione e dei cicli effettuati con donazione di gameti (ovvero fecondazione eterologa).

A rivelarlo è la Relazione inviata al Parlamento dal Ministero della Salute sulla Pma nel 2019 e relativa all’attività dei centri di Procreazione Medicalmente Assistita nel 2017: dunque “poche variazioni rispetto alla situazione dell’anno precedente per quanto riguarda la fecondazione senza donazione di gameti, mentre si registra un incremento dei trattamenti con fecondazione eterologa, grazie ai quali sono nati oltre 1.700 bimbi”.

Un altro dato importante riscontrato da tale relazione, è l’abbassamento di età delle donne che ricorrono alla fecondazione assistita omologa (spermatozoi e ovociti della coppia): nel 2017 vi è stato un aumento, rispetto al 2016, “delle pazienti sotto i 35 anni e di quelle di età compresa tra 35 e 39 anni, mentre diminuisce di quasi un punto percentuale la quota di pazienti con età maggiore o uguale a 40 anni (età media 36,7 anni), un valore comunque più elevato rispetto alla media europea (34,7 anni)”.

Quindi, mentre l’età media delle pazienti che ricorrono alla fecondazione assistita omologa diminuisce, i dati evidenziati dal ministero della Salute, rivelano che l’età delle mamme aumenta se la procedura è eterologa: “nella fecondazione con donazione di gameti, l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (42,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,6)”.

Infine, un altro dato degno di nota, è una diminuzione di gravidanze gemellari e trigemine grazie all’abbassamento del numero medio di embrioni trasferiti alle pazienti.

Fonte:AdnKronos Salute