Si definisce infertilità idiopatica quella forma di infertilità in cui non viene riscontrata una causa specifica della difficoltà di concepire.
“Questa condizione, per molte coppie – spiega Alberto Vaiarelli, coordinatore ricerca area medica del centro GeneraLife Roma – può essere addirittura peggiore rispetto a quelle in cui vi è una causa oggettiva, perché ci si imbatte nel “non conosciuto” e quindi nel non controllabile, senza un motivo che dia una spiegazione a quel sentirsi “non capaci” che caratterizza molte di loro. Questa situazione riguarda una percentuale di pazienti sempre più elevata e questo è dovuto al fatto che molte delle pazienti con infertilità idiopatica si trovano in una fascia d’età anagrafica dove c’è una fisiologica diminuzione del potenziale riproduttivo. Questo dato è molto importante: quando gestiamo una infertilità idiopatica in una paziente di 30 anni il quadro è molto diverso rispetto a quando l’infertilità idiopatica riguarda una paziente di 40 anni. Il trattamento si deve basare quindi su alcuni parametri: età della donna, riserva ovarica, tempo di ricerca e volontà della coppia. Sulla base dello studio di questi elementi si può decidere insieme alla coppia il percorso terapeutico più adatto alle individuali esigenze”.
Cosa può succedere quando la coppia scopre di trovarsi in una situazione di infertilità idiopatica?
“Può capitare di imbattersi in un circolo vizioso a volte ossessivo – sottolinea Federica Faustini, psicologa del centro GeneraLife di Roma – finalizzato alla ricerca di una causa anche psicologica del mancato concepimento. Può accadere che nella coppia inizi l’attribuzione delle colpe ed è comprensibile: rappresenta il tentativo di trovare elementi attraverso i quali poter spiegare la sterilità. Il problema è che questa modalità risulta inefficace e distruttiva per la relazione. Il supporto psicologico in questi casi è molto utile sia per aiutare la donna che la coppia ad avere degli strumenti validi che consentano di recuperare un certo grado di controllo nella propria vita, sia per far comprendere quanto sia disfunzionale attribuire colpe al proprio partner. L’infertilità, infatti, qualunque sia la causa, resta un problema della coppia, per il quale non esistono nè colpe nè responsabilità”.