Si stima che in Italia una coppia su 6 sia infertile: qual è il ruolo della consapevolezza e della corretta informazione per difendere il proprio potenziale riproduttivo fin da giovani?
“La fertilità – spiega Silvia Colamaria ginecologa responsabile trattamento PMA del centro GeneraLife di Roma – è strettamente connessa con l’età soprattutto femminile, ma sicuramente un corretto stile di vita può prevenire l’infertilità futura sin dalla adolescenza. Per prima cosa, un’alimentazione sana e variata e il mantenimento di un corretto peso migliora la fertilità. È indiscusso che, per esempio, donne troppo sottopeso o troppo in sovrappeso abbiano cicli irregolari e spesso anovulatori. Si è visto, per esempio, che le donne in sovrappeso, in amenorrea, in seguito a una riduzione del 5% del loro BMI (indice di massa corporea) hanno ripreso a mestruare. Ma anche nell’uomo l’obesità riduce drasticamente i parametri seminali (un uomo obeso ha 3 volte il rischio di essere infertile rispetto ad un soggetto normopeso). Anche un moderato esercizio fisico migliora la fertilità: sappiamo, infatti, che l’esercizio fisico induce la produzione di endorfine e serotonina che riducono lo stress. Inoltre il fumo di sigaretta è un fattore importante per l’infertilità: i soggetti fumatori hanno una qualità del liquido seminale ridotta, mentre le donne hanno una riduzione della qualità ovocitaria e possono avere una riduzione della riserva ovarica precoce. Anche l’uso e l’abuso di alcolici è un fattore di rischio di infertilità: l’utilizzo moderato o cronico di alcol agisce negativamente sulla qualità del liquido seminale mentre un utilizzo saltuario non comporta la capacità riproduttiva degli spermatozoi. Dobbiamo poi ricordare il ruolo delle infezioni sessualmente trasmissibili che possono, soprattutto se cronicizzano e non sono trattate, causare infertilità. Gli uomini sono spesso portatori asintomatici di queste infezioni. In caso di rapporti promiscui l’uso del preservativo riduce il rischio di tali infezioni, quelle più pericolose per la fertilità riguardano le infezioni da nesseria gonorrhea e da clamidia, che possono, se cronicizzate, causare una disfunzione tubarica con successiva infertilità e aumento del rischio di gravidanze extrauterine. Ancora, l’uso di sostanze stupefacenti causano marcate riduzioni dei parametri seminale nell’uomo. Nella nostra società cresce il consumo eccessivo di caffeina che aumenta il rischio di infertilità e nelle donne aumenta il rischio di aborto soprattutto se associato un consumo di più di 100 mg al giorno di caffeina. È bene infine ricordare il ruolo dell’inquinamento atmosferico: sono moltissimi gli studi che hanno osservato come fattori ambientali o esposizione a sostanze tossiche, incidano sulla qualità del seme. Sostanze come gli ftalati, spesso presenti anche nei giocattoli, il bisfenolo utilizzato per la produzione di plastiche, i parabeni che si usano nella cosmetica, sono solo alcuni degli agenti inquinanti che ci circondano e possono ridurre la nostra fertilità. In conclusione, il messaggio è che sicuramente la gravidanza va cercata presto, ma già dall’adolescenza è possibile prevenire il problema dell’infertilità con corrette abitudini di vita. E ricordiamo che non solo la donna, ma anche l’uomo dovrebbe regolarmente sottoporsi a delle visite di controllo”.