La menopausa è un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua età fertile. In genere si verifica tra i 45 e 55 anni, ma non sono rari i casi di menopause precoci e tardive.
Secondo la Sigo (Società italiana di Ginecologia e ostetricia) per menopausa prematura si intende quella che si verifica prima dei 40 anni, sia spontaneamente, che indotta, ad esempio per intervento chirurgico, o a causa di alcune terapie farmacologiche.
La menopausa prematura indotta dall’insufficienza ovarica riguarda circa l’1% delle donne in età riproduttiva e circa lo 0,1% delle donne al di sotto dei 30 anni.
Nei due terzi dei casi la menopausa precoce è considerata idiopatica (cioè senza una causa certa).
In alcuni casi invece, vengono individuate cause come:
- anomalie genetiche;
- patologie autoimmuni;
- terapie farmacologiche o radianti;
- menopausa chirurgica
- cause infiammatorie batteriche e virali;
- stili di vita, soprattutto il fumo (correlazione tra il numero di sigarette fumate e l’anticipo dell’età della menopausa) e l’alcool.
In un notevole numero di casi è presente familiarità (30% dei casi).
Come la PMA può aiutare nei casi di menopausa precoce?
“La medicina della riproduzione – afferma Silvia Colamaria, ginecologa responsabile del trattamento PMA del centro Genera Roma – offre l’opportunità a tutte le pazienti che sono andate incontro a menopausa precoce, di trovare una possibile soluzione al conseguente stato di infertilità. Il percorso da consigliare deve essere studiato caso per caso, prendendo in considerazione la singola situazione della donna e naturalmente anche inquadrando la coppia, per valutare le opzioni. E’ importante ricordare, viceversa, che gli studi hanno ormai dimostrato ampiamente che le stimolazioni ormonali non provocano menopausa precoce, una credenza molto diffusa fra le pazienti”.