Come ogni anno marzo è dedicato alla consapevolezza dell’endometriosi.
Un intero mese dove l’attenzione è concentrata su una malattia considerata di rilevanza sociale in quanto, nelle forme più severe, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono limitandone anche la produttività lavorativa.
L’endometriosi, infatti, è una patologia infiammatoria cronica benigna caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’endometrio e che riguarda il 10-15% della popolazione femminile in età riproduttiva. Solo in Italia, per esempio, ne soffrono più di 3 milioni di donne. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più giovani. È una delle cause più note di infertilità.
Non è facile, però, diagnosticarla perché i sintomi più frequenti (come ad esempio mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolori gastrointestinali, affaticamento, ect.) sono comuni anche ad altre patologie e può essere identificata anche dopo un percorso lungo e dispendioso che spesso viene vissuto dalla donna anche con ripercussioni a livello psicologico.
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