Il social freezing è una tecnica che consente di congelare gli ovociti per motivi personali (non avere ancora il partner giusto, ricerca della stabilità economica, carriera lavorativa) e posticipare il momento in cui si cercherà un figlio.
È una strategia efficace in termini di rapporto costo-beneficio, se effettuata entro i 36/37 anni. Studi scientifici, infatti, dimostrano che congelare le proprie uova per posticipare il momento in cui si cercherà un figlio dopo i 38 anni (Doyle et al., 2016) riduce significativamente le possibilità di ottenere una gravidanza (Cil et al., 2013), possibilità che si riducono ulteriormente in seguito al compimento del 40esimo anno di età.
Ma quali sono i vari step del social freezing?
“Il social freezing – spiega Cindy Argento, ginecologa e responsabile del trattamento di PMA del centro Genera Roma – sta diventando una tecnica sempre più conosciuta e sempre più richiesta. Molte donne, però non conoscono in cosa consiste praticamente”.
“Prima di tutto – precisa la Dr.ssa Argento – è importante fare un colloquio conoscitivo e inquadrare la paziente. La cosa fondamentale da valutare è capire la sua fertilità ossia la sua riserva ovarica: quante uova ha a disposizione ogni mese. Questo controllo viene effettuato: o tramite un prelievo di sangue per la valutazione ormonale, oppure con un’ecografia transvaginale che serve per fare la conta dei follicoli. In base al risultato dell’ecografia la paziente potrà sapere il numero follicoli che produce ogni mese e la percentuale di uova che si potranno congelare”.
“Successivamente prosegue l’esperta, si passerà alla fase della preparazione del trattamento che è la stimolazione ovarica, ovvero la somministrazione di ormoni (FSH) per incentivare la produzione di un numero maggiore di follicoli maturi e ottenere una buona ovulazione. La paziente per una decina di giorni dovrà somministrarsi gli ormoni attraverso una puntura sottocutanea. Durante la stimolazione ovarica verranno effettuate delle ecografie di monitoraggio per valutare la crescita di questi follicoli all’interno delle ovaie. Quando i follicoli raggiungeranno la dimensione idonea, si programma il prelievo delle uova“.
In cosa consiste il prelievo delle uova?
“Il prelievo delle uova – precisa la Dr.ssa Argento – è un piccolo intervento che si svolge in sala operatoria con una leggera sedazione. Avviene per via trans vaginale come un’ecografia dove, però, sulla sonda ecografica viene montato un ago con il quale viene aspirato il liquido follicolare. Tutto il liquido, poi, viene portato ai biologi che lo controllano e scelgono l’ovocita più idoneo per poi congelarlo”.
Quanto dura il prelievo ovocitario?
“Il prelievo delle uova dura in tutto circa 10-15 minuti, afferma l’esperta. La paziente si risveglia immediatamente, resta un paio d’ore in osservazione e poi può tranquillamente tornare a fare la sua vita normale”.
Qual è l’età migliore per sottoporsi al social freezing?
“Questa tecnica – conclude la Dr.ssa Argento – è consigliata alle donne entro i 35/36 anni. Questo perché dai 35 anni in su fisiologicamente le uova hanno un crollo della loro qualità indipendentemente da quante ne abbiamo. Tuttavia la fertilità è soggettiva e non è escluso che la tecnica riesca anche se si è più avanti con l’età”.