Questi esami vengono detti anche esami batteriologici o colturali e sono spesso prescritti durante un trattamento di procreazione medicalmente assistita.
Con l’aiuto del Dr. Fabio Perricone, ginecologo responsabile del trattamento di PMA presso il centro GeneraLife di Napoli, rispondiamo alle domande più comuni.
Come si effettuano?
“Si eseguono prelevando del materiale dalla zona: prima si applica lo speculum, poi si esegue il prelievo, assolutamente indolore.
Il risultato si ottiene in tempi diversi a seconda della velocità di replicazione degli agenti infettivi nei terreni di coltura.
Si possono eseguire contemporaneamente la conta delle colonie infettive.
Si può eseguire contemporaneamente l’antibiogramma”.
A cosa servono?
“Possono avere una loro utilità in diverse indicazioni, come ad esempio infezioni vaginali recidivanti o resistenti alle comuni terapie, in caso di atipici dolori addominali (soprattutto durante il rapporto sessuale), di perdite genitali atipiche e, utilissimi, in caso di infertilità o in previsione di una gravidanza (in quanto alcune infezioni sono causa di sterilità, talora irreversibili, o di abortività nelle fasi precoci di una gravidanza)”.
Come prepararsi all’esame
“per una migliore esecuzione di questo esame è utile:
– non effettuare irrigazioni vaginali nei 3-4 giorni precedenti
– non assumere antibiotici per via orale o per via vaginale nei 3 giorni precedenti né antimicotici nei 5 giorni precedenti (a meno che non sia stato consigliato diversamente dal medico stesso)
– non avere rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti”.