Danilo Cimadomo, Responsabile Ricerca e Sviluppo del gruppo Genera e Coordinatore del comitato scientifico della Società Italiana di Embriologia, Riproduzione e Ricerca (SIERR) intervistato da Elena Meli per “Io Donna”, parla del Social freezing come “un’assicurazione sulla fertilità che fa sentire le donne più serene”.
In base agli ultimi dati presentati al congresso ESHRE 2023 è stato dimostrato che poche sono le donne che tornano a riprendersi gli ovuli dopo il Social freesing. Uno studio belga su oltre 800 donne calcola che solo il 27 % si è ripresentata, attorno ai 40 anni.
Questo è un risultato positivo sottolinea il Dr. Cimadomo che aggiunge come “il primo obiettivo del social freezing è non usarlo: è un’assicurazione sulla fertilità, che fa sentire le donne più serene. Molte non tornano, perché sono rimaste incinta in modo naturale”.
“Capita magari che lo usino per una seconda gravidanza cercata in un’età più “difficile”. L’età a cui il rapporto costo-beneficio per congelare gli ovociti è migliore è sui 35 anni, prima è troppo presto perché la probabilità di una gravidanza naturale è alta”.
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