«Niente vacanze, facciamo un figlio». L’insolito Agosto delle coppie che ricorrono alla PMA
Secondo i dati raccolti in 5 centri Genera in Italia, nello scorso mese, i trattamenti di fecondazione assistita sono aumentati dell’800% rispetto allo stesso mese dello scorso anno
L’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha fermato le coppie desiderose di un figlio: la voglia di tornare alla vita, insieme al desiderio di procreare, ha fatto sì che molti aspiranti genitori rinunciassero alle ferie d’agosto per sottoporsi a un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita. Lo dimostrano i dati di un’indagine effettuata nei 5 centri del gruppo Genera in tutta Italia (Roma, Torino, Marostica, Napoli e Umbertide), dove si è registrato un aumento di oltre 8 volte dei ‘pick up’, cioè le procedure di prelievo ovocitario, rispetto all’agosto dello scorso anno.
Se a gennaio 2020, infatti, si era registrato un aumento del 10% dei trattamenti rispetto a gennaio 2019 e a febbraio la situazione fosse simile, a marzo c’è stato un inevitabile calo del 37%, a cui è seguito aprile, con il lockdown e lo stop delle attività non essenziali, con il proseguimento dei consulti on line. A maggio, con l’implementazione di tutte le misure di prevenzione e sicurezza, si è ripresa lentamente l’attività, con un -20% dei cicli rispetto a maggio 2019. Da giugno in poi, il boom: +30%, seguito dal +55% di luglio e da oltre il +800% ad agosto. Una percentuale che impressiona, chiaramente frutto di un confronto fra agosto 2019 (quando i cicli si sono limitati a 13, per la pausa estiva) e agosto 2020 (mese in cui, invece, le coppie hanno voluto comunque sottoporsi ai trattamenti, ben 117, dopo il tempo perso nel lockdown). In totale, circa 1.500 pick up effettuati da gennaio ad agosto 2020, in linea con quanto avvenuto nel 2019.
«La pandemia da Covid-19 – ha commentato Filippo Maria Ubaldi, direttore scientifico dei centri Genera – ha certamente reso il nostro lavoro più difficile, ma non impossibile. Marzo e aprile sono stati complicati, le coppie e i nostri operatori hanno potuto effettuare pochissimi cicli, limitati a situazioni d’urgenza (età avanzata, presenza di particolari condizioni cliniche), come dettato dalle linee guida nazionali. I pazienti hanno accettato di buon grado l’interruzione dei trattamenti di Pma, nonostante questo abbia generato incertezza sul futuro. Nei tre mesi successivi al lockdown abbiamo riavviato tutti i trattamenti che erano stati rimandati durante la chiusura del Paese. Le attività sono riprese in sicurezza e abbiamo ritrovato i nostri pazienti sereni e fiduciosi, pur avendo ancora oggi molte restrizioni sia di accesso, che legate al distanziamento, all’impossibilità di accompagnamento da parte del partner, all’inevitabile minore velocità nello svolgimento dell’iter terapeutico, alla necessità di visite e consulenze on line».
In genere, il mese di Agosto era un periodo in cui le coppie si concedevano una “pausa” dalle terapie. Ma quest’anno né i medici né i pazienti sono andati in vacanza: «È troppa la voglia di riprendere il filo dei propri sogni. Anche con le restrizioni e le misure di sicurezza».
E mai una stagione potrebbe essere di maggior sostegno a questo desidero: l’estate è infatti la stagione ideale per concepire un bambino grazie a ritmi più rilassati, una maggiore intimità, ma anche grazie all’aumento di melanina, che regola il ciclo mestruale e di Vitamina D, che migliora la qualità degli ovociti.
Fonte: Vanity Fair